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L’informazione tendenziosa

dicembre 21, 2009

Se per un istante, all’annuncio di una notizia sulla seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo , ho pensato che (finalmente) l’informazione nazionale stesse migliorando, e rendesse conto delle politiche europee ai miei concittadini, le mie speranze sono state immediatamente infrante.

Infatti, la scorsa settimana, i nostri beneamati Tg nazionali hanno dato la notizia della discussione, aperta dal deputato leghista on. Borghezio, in merito al diritto di esporre i crocefissi nei luoghi pubblici.

Il servizio del Tg2 ha dato un immagine del Parlamento sovranazionale piuttosto triste, come se fosse molto vicina a quella di Montecitorio, dove si urla, si litiga, ci si insulta. Come se, l’Assemblea europea si fosse concentrata esclusivamente su tale argomento. Come se, soprattutto, la sentenza che tanto fa rabbrividire i bestemmiatori padani fosse competenza di tale organo.

Come abbiamo già avuto modo di dire in “Il crocifisso e l’identità“, la Corte Europea dei Diritti dell’uomo, non fa parte dell’Unione Europea; si tratta di un’istituzione dipendente dal Consiglio d’Europa.

L’assemblea di Strasburgo ha in realtà discusso argomenti ben più complessi, ed importanti: per la politica interna, si è discusso del bilancio della presidenza svedese, dei nuovi microfinanziamenti in favore dell’occupazione e dell’integrazione sociale, dei finanziamenti per il settore energetico in periodo di crisi; sono state analizzate le nuove regole in tema di sicurezza dei giocattoli, dell’igiene dei prodotti alimentari, del sostegno alle vittime del terrorismo, del mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali (quel principio, per intenderci, che permette di svolgere la propria professione in tutti i Paesi dell’Unione). Per ciò che concerne la politica estera, si sono affrontati i nodi nelle relazioni con la Bielorussia, le violenze in Congo, la proposta di legge contro l’omosessualità in Uganda. Capisco che siano temi di minore rilevanza….

Ma soprattutto, il tema sul quale credo che l’on. Borghezio avrebbe fatto meglio a prepararsi e lottare agguerrito é la crisi del settore agricolo e, in particolare, del settore lattiero. Non è questo un tema che preme moltissimo ai suoi elettori? Non è forse vero che poco tempo fa i trattori invasero addirittura quell’oasi di Pace&Amore che è Arcore? I suoi elettori non sarebbero più contenti se difendesse i loro diritti là dove si stabiliscono i finanziamenti?

E’ così che, ad un istante di speranza, è succeduto un profondo senso di delusione: delusione per il livello dell’informazione italiana, che lascia spazio all’Europa solo per dibattiti futili e che alimentano il clima di tensione; e delusione per l’incapacità di taluni nostri deputati a difendere i diritti e le necessità dei miei connazionali.

Non credete sia giunta l’ora di cambiare atteggiamento??

Per un resoconto della seduta plenaria: “Sessione plenaria 14-17 dicembre 2009“.

Viola Nicodano

2 commenti leave one →
  1. violina permalink
    febbraio 9, 2010 18:11

    Ciao!
    certo che è menzionata, e certo che se ne deve tenere conto. Tutti i Paesi membri devono riconoscere ed accettare la Dichiarazione. Semplicemente, l’ambito e il momento dell’intervento erano sbagliati. Non vi era una discussione aperta sul tema, è stato un monologo teatrale.

    Ciò che ho trovato particolarmente improprio, come ho voluto esprimere, è stata l’importanza data dai nostri media all’intervento, poco rilevante, del nostro deputato. In una seduta parlamentare europea si discutono talmente tanti temi, e di enorme rilevanza, che voler tornare a far discutere del crocefisso (questione di coscienza morale, e non solamente di diritto, a mio personale parere) significa voler ridurre l’orizzonte dello spettatore.

    Rileggendo il tuo commento precedente, mi sento di non condividere la categorizzazione di “800esca” della CEDU. Si tratta di una Corte sovranazionale,che svolge il difficile compito di trovare un comune denominatore fra diverse culture e società. Per questo, non ritengo che sia volta all’individuo per una mera questione di politica o impostazione,come mi sembra che tu sostenga. Penso piuttosto che svolga il proprio lavoro sulla base delle fonti normative cui può fare riferimento, sull’analogia e sul confronto.

    Quanti Paesi europei avrebbero accolto festanti una simile decisione!
    Non è il caso dell’Italia, Paese che ospita al suo interno lo Stato della Chiesa; quindi trovo corretto, legittimo e forse necessario un dibattito interno in merito alla coscienza culturale della popolazione. E condivido la tua posizione, quando dici che tre ore di teologia sono ben più incisive di un crocefisso sul muro. Ma la demonizzazione di un organo, senza la debita conoscenza dello stesso, e senza fornire gli strumenti per un’informazione adeguata, rischia solo di peggiorare ulteriormente il già difficile rapporto degli Italiani con l’Europa.

  2. gredase permalink
    febbraio 9, 2010 17:40

    ribadisco, a me risulta che nel trattato di lisbona sia menzionata la cedu, quindi l’ue ne deve tener conto.

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