Vai al contenuto

Il Belpaese degli “stupidi” a Copenhagen

dicembre 7, 2009

Finalmente ci siamo. Da oggi fino al 18 dicembre avrà luogo a Copenhagen la quindicesima conferenza ONU sui cambiamenti climatici.

Dico finalmente perché in questi giorni ne ho lette di tutti i colori. Ho letto il preoccupante articolo di Michael von Bülow su come tutte le Nazioni (soprattutto quelle più a rischio) dovrebbero investire centinaia di miliardi di dollari per adattarsi ai cambiamenti climatici e sopravvivere alle future catastrofi. Ho notato con sommo stupore la perversione dei giornalisti di “Libero”, che ci informano su quante tonnellate di CO2 emetterà lo “Show di Copenhagen” e si permettono di screditare un personaggio come Rajendra Pachauri (Premio Nobel per la Pace nel 2007). Ho sentito Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente che paradossalmente possiede con la famiglia alcune delle imprese petrolchimiche artefici del disastro ecologico del distretto Priolo-Augusta-Melillo, definirsi “particolarmente ottimista” su questo appuntamento seppur cosciente che non si arriverà a nessun accordo concreto.

Parlando con la massima onestà intellettuale, lo scenario che si presenterà al summit non è dei più confortanti. Dicono tutti di voler tirar fuori i quattrini ma non si sa quanti saranno e soprattutto non ci dicono da dove li prenderanno. Mentre Obama e Hu Jintao promettono riduzioni “significative”, le emissioni globali dal 1990 sono aumentate del 41%, dando lo schiaffo definitivo ai parametri del protocollo di Kyoto.

Come si presenta la nostra Italia a Copenhagen? Tanto per farvi capire come la pensano alcuni esponenti della nostra maggioranza, riporto alcune frasi della mozione che parte dei senatori del PdL hanno presentato nel marzo 2009 chiedendo l’impegno del Governo:

“…ad intervenire con urgenza presso la Commissione Europea ed anticipatamente presso i Paesi partecipanti al G8 […] per osservare che, se pure vi fosse a seguito dell’aumento della concentrazione dell’anidride carbonica nell’atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguenti danni all’ambiente, all’economia e all’incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Stern e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici […] per segnalare che il livello dell’acqua negli oceani non sta aumentando a ritmo preoccupante, che i ghiacciai basati su terraferma nelle calotte polari non si stanno sciogliendo, che il numero e l’intensità dei cicloni ed uragani tropicali non sta aumentando, che negli ultimi dieci anni la temperatura media al suolo dell’atmosfera terrestre non risulta aumentata,…”

Dunque il global warming farebbe addirittura bene al pianeta! Dunque l’uragano Katrina è stato solo una tragica fatalità per nulla correlata all’aumento della temperatura delle acque marine! I ghiacciai non si stanno sciogliendo! Cari miei, questa mozione sarebbe il perfetto trailer del film “The Age of Stupid” di Franny Armstrong.

Di fronte a tutto ciò verrebbe voglia di gettare la spugna, di smetterla di arrabbiarsi e vivere la vita in modo più leggero. Ma io non ci riesco. Non ce la faccio proprio a lasciar perdere. Io continuerò a sfidare a muso duro queste stupidità, non concederò nemmeno un metro a chi si ostina a dire che i singoli cittadini non possano fare molto per cambiare le cose.

Per dirla alla Fred Pearce, come consumatori globali siamo tutti “eco-peccatori”, ma abbiamo comunque il sacrosanto diritto di informarci sui nostri consumi, sui nostri sprechi, e la libertà di scegliere stili di vita più sostenibili. Lo straordinario successo delle azioni di protesta e boicottaggio, che portano al cambio di strategie di imprese o governi, è il semplice frutto delle azioni dei singoli. Singoli che si informano, si riuniscono e combattono assieme per migliorare questo mondo.

Tempo fa una nota multinazionale aveva “scippato” una frase di Ghandi per inserirla in uno spot pubblicitario. Una frase a cui sono molto legato:

“Perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare in mondo, lo cambiano davvero.”

Bene, io continuo a ritenermi abbastanza folle e come me altre migliaia e milioni di persone che non vogliono essere ricordate come appartenenti all’era degli stupidi.

Persone con ideali che si mantengono saldi nel tempo, a differenza delle promesse dei potenti.

Nicolò Cascinu

No comments yet

Lascia un commento

  • Creative Commons